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la mia nuova lavatrice
#21
I singoli elementi della batteria sono solo collegati tra loro non c'è un collegamento che possa valutare lo stato di carica dei singoli elementi ed eventualmente correggere la corrente di ricarica , se lo fa valuta la tensione complessiva : dal mio punto di vista un caricatore dedicato alla ricarica di elementi con ioni di litio dovrebbe avere al suo interno queste possibilità . Ho provato a ricaricare escludendo la scheda , caricando con il caricatore originale la batteria è ancora buona , è stata portata a zero V da questa scheda maledetta. Una elettronica sofisticata è giustificata da prestazioni particolari , per esempio ho un bellissimo carica batterie della Sony che carica due batterie per videocamera in contemporanea e per ognuna da la percentuale di carica ed il tempo necessario per completarla al 100 %.
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#22
in realta' provvede a rendere l'uso piu' sicuro.
In ricarica tiene conto dell'assorbimento e lo limita,inoltre ha un sensore di temperatura che interrompe in caso di surriscaldamento.
Anche importante, limita la corrente in scarica impedendo spiacevoli comportamenti in caso di cortocircuito dell'apparecchio utilizzatore e/o surriscaldamenti vari.
Il power bank esploso nello zainetto dello scolaro la settimana scorsa probabilmente era privo di protezioni o aveva protezioni coerenti con il marchio c(ina) e(xport) anziche' con il marchio CE
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#23
Questa spiegazione mi convince di più, quindi in caso di corto circuito del meccanismo utilizzatore si dovrebbero staccare le batterie : ovviamente un magnetotermico o un fusibile farebbero la stessa funzione con possibilità di riparazione infinitamente più semplice ed economica.
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#24
Ciao,

magari lo sapete gia' ma la tecnologia delle batterie al litio e' tutto tranne che semplice/banale.

La scheda che si vede nell'immagine di un messaggio precedente, verifica la tensione ai capi di ogni singolo elemento e provvede affinche' non vengano superati i limiti delle singole celle. Questo controllo avviene sia in fase di carica che in fase di scarica.

In fase di carica ogni cella che ha raggiunto la carica ottimale puo' essere temporaneamente scollegata per mezzo di apposito mosfet.
Questo fino a quando tutte le celle sono cariche.

In fase di scarica si impedisce che le celle scendano sotto un certo valore di tensione.
In caso contrario sarebbero da buttare in brevissimo tempo.

Il tutto e' gestito in autonomia dal circuito integrato in centro alla scheda.
Se le celle vengono maltrattate esplodono senza mezze misure.

Quasi sicuramente nel pacco batterie c'e' almeno una cella che e' fuori dalle specifiche. Si potrebbe sostituire la cella guasta e verificare se il pacco batterie si rianima. Capita anche con i pacchi batterie dei portatili. Solo che una volta aperti sono da buttare perche' il guscio in plastica e' irrecuperabile. In compenso sono ottime fonti di celle per altri pacchi batteria.

Un aneddoto: tutto questo si rende necessario perche' le singole celle, che compongono il pacco batterie, non sono perfettamente uguali tra loro. In ambito aerospaziale (NASA) le celle vengono testate e verificate (caratterizzate) una ad una fino a trovare quelle uguali tra loro per comporre pacchi batterie omogenei con aspettativa di vita molto maggiore. Ma quella e' la NASA. Non un normale consumatore!

Ciao :-)

Mauro

P.S. il modo piu' semplice per programmare la durata di vita di una scheda e' agire sui condensatori. La mia lavatrice e' ripartita dopo aver sostituito proprio un condensatore. Uno di quelli a forma di parallelepipedo. Spesa complessiva 1 euro (per 2 condensatori).
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#25
Le batterie sono collegate in serie e non c'è un cavo che parte da ognuna e vada alla scheda per poter fare quello che hai scritto , in questo caso niente vieta di abbinare questo circuito di protezione al carca batterie dedicato.
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#26
Magari sono batterie NiCd  o Nimh invece che al Litio .... Rolleyes
Il  Padre  Eterno non ha mai creato uccelli "ad ala bassa" . . . . Rolleyes

Il decollo è facoltativo , l'atterraggio è obbligatorio ..... Smile

I cimiteri sono pieni di persone insostituibili ..... 
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#27
Ciao Carlino,

ho descritto il funzionamento generale. Magari per l'aspirapolvere si sono inventati qualcosa di nuovo.

Nei pacchi batteria che ho costruito per gli elettroutensili, si operava come ho scritto. Le batterie sono collegate in serie per ottenere la tensione di lavoro corretta per il motore. Da ogni cella parte pero' un cavetto che ne peremtte la ricarica singola.

Nella scheda si vede che ci sono le piazzole B1 e B3 non popolate. Sembra abbiano usato solo B- e B2. Non saprei dire il perche'.

Puoi fare un controllo molto semplice: multimetro alla mano controlli che ai capi di ogni cella ci sia una tensione minima di 3,72volt e massima di 4,25 volt. Ti basta sollevare quel materiale nero spugnoso che si vede ai lati del pacco batteria.

Ciao :-)

Mauro

P.S: non e' che riporteresti la sigla dell'integrato della "nuvoTon"? Dalla foto non riesco proprio a leggerla.
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#28
Già fatto , dopo aver ricaricato con il carica batterie ( escludendo la scheda che riporta a zero la tensione ) il totale era di circa 25 V , valore in linea con i tuoi dati.
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#29
sicurezza ok ma certe son complicazioni volute, le stesse batterie usate in modellismo usan altri sistemi ,modellismo non solo anche giocattoli ready to run che quindi usano i bambini
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#30
@lelef: NON conosco l'ambiente dell'aeromodellismo.

Non voglio sembrare uno strenuo difensore delle schede ma queste sono state messe a punto per proteggere le celle che compongono la batteria. Servono ad allungarne la vita evitando la scarica eccessiva, la sovra carica e la sovra temperatura. Tutte condizioni che possono portare la cella anche all'esplosione.

Per queste operazioni hanno sviluppato chip dedicati. Aggiungere la protezione da cortocircuito costa poca fatica. Meno che aggiungere un fusibile o un interruttore magnetotermico.

Da quanto riporta Carlino, la sua scheda si e' guastata. Ulteriori accertamenti potrebbero dirci cosa e' successo davvero.

Ciao :-)

Mauro

P.S. rinnovo la richiesta di poter conoscere la sigla del componente "nuvoTon".
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